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Parco ducale
Il grande giardino pubblico del Parco Ducale era il grande parco che circondava il palazzo Ducale, e voluto per fungere da luogo di svago estivo per la corte parmense. La sua costruzione segue quella del palazzo: iniziata nel 1561 su progetto del Vignola con l’aiuto di Giovanni Boscoli, nella prima fase era un giardino all’italiana ad uso dei Farnese: basse siepi di piante aromatiche creavano effetti geometrici, in vasi speciali crescevano agrumi (protetti in inverno da particolari serre), mentre un boschetto di querce, platani, abeti e castagne fungeva da rifugio ad animali da selvaggina, per la gioia delle cucine ducali. Nel 1690 si data la prima, grande, aggiunta al parco. In questo anno il duca Ranuccio II fece scavare un grande lago con isola artificiale, per celebrare le nozze del figlio primogenito Odoardo Farnese con Sofia Dorotea di Neuburg con la rappresentazione di una battaglia navale. Durante gli anni del ducato di Francesco Farnese, nel parco si svolsero grandiose feste.
Nel 1731, a seguito dell’estinzione dei Farnese con la morte del duca Antonio, il parco iniziò un periodo di decadenza, culminato nel 1745, con l’abbattimento di tutti gli alberi secolari per riscaldare le truppe austriache stanziate in città, impegnate nella drammatica guerra di successione austriaca.
Nel 1749, per fortuna, il parco fu al centro di un grosso progetto di rinascita. Il duca Filippo, primo duca della dinastia Borbone, affidò il compito di ristrutturare il parco al nuovo ministro Guillaume de Tillot, il quale a sua volta coinvolse l’architetto di corte Ennemond Petitot. Ne uscì il grande parco neoclassico, ispirato ai modelli francesi, che ancora oggi ammiriamo. Molte sono le decorazioni scultoree del periodo che abbelliscono il parco, realizzate dallo scultore di corte Jean-Baptiste Boudard: Cinque vasi monumentali (realizzati nel 1760 su disegno del Petitot), il piramidale Gruppo del Sileno, e anche il gruppo con Naiade, Venere, Apollo e Satiro. Di ispirazione classica sono invece i gruppi del Bacco e Arianna, Apollo e Venere e infine Zefiro e Flora. Chiude, infine, il gruppo con Pomona, Vertumno, Trittolemo e Pale.
Nel 1769, in occasione del matrimonio tra Ferdinando Borbone, primogenito di Filippo ed erede ducale, con Maria Amelia d’Asburgo-Lorena, fu innalzato il Tempietto d’Arcadia. Progettato dal Petitot, è un tempietto circolare a forma di finta rovina, con otto colonne doriche e soffitto a cassettoni. L’effetto bucolico è aumentata dalla presenza del gruppo scultureo del Sileno nelle vicinanze. Per anni il tempietto era il luogo deputato per la gare di poesia.
Durante gli anni del ducato di Maria Luigia, il parco vide piccoli interventi, come la piantumazione dei platani e gli ippocastani, e il rifacimento della Porta di Piazza Santa Croce, a cui si aggiunsero due cancellate ad inizio Novecento. Della stessa epoca sono anche le serre comunali, mentre la Serra degli Aranci è settecentesca. A questo periodo risale l’installazione della Fontana del Trianon sull’isolotto artificiale, mentre alla fine degli anni ‘30 risale il Teatro al Parco, opera razionalista.
L’unico edificio presente precedente al parco è il rinascimentale Palazzetto Eucherio Sanvitale.

